Rischio chimico in agricoltura
Sono definibili come pesticidi due diverse categorie di prodotti che sono utilizzati in campo agricolo e non solo.
Dal punto di vista della regolamentazione comunitaria le due categorie si distinguono in prodotti fitosanitari (Regolamento CE 1107/2009) e prodotti biocidi (Regolamento UE 528/2012). Tecnicamente i prodotti fitosanitari (PF) e i prodotti biocidi (PB) possono anche contenere lo stesso principio attivo ma, i primi, sono sempre e solo pesticidi utilizzati in agricoltura o in campo florovivaistico, mentre ai biocidi appartengono anche i prodotti disinfettanti, preservanti e antincrostazione.
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Molti pesticidi sono persistenti e possono essere accessibili al corpo umano.
Gli effetti sulla salute dipendono dal tipo di molecola utilizzata come sostanza attiva (SA): composti con strutture chimiche simili hanno caratteristiche simili e generalmente un analogo meccanismo di azione.
I lavoratori agricoli sono esposti ai pesticidi attraverso due principali vie di esposizione:
- assorbimento cutaneo
- per contatto con i residui sulle attrezzature per l’applicazione o sulle superfici trattate e sugli indumenti
L’esposizione inalatoria può causare gravi danni al naso e alla gola: infatti le sostanze possono raggiungere le zone di scambio negli alveoli polmonari e diversi organi.
Si indica poi che la composizione chimico fisica delle sostanze influisce sull’assorbimento: la polvere può essere inalata durante l’apertura dei contenitori, le operazioni di pesata e di miscelazione; l’inalazione di goccioline derivanti da applicazione con spruzzatura a bassa pressione è abbastanza bassa perché la dimensione delle goccioline è tale da favorire la loro deposizione veloce. Quando, invece, vengono utilizzate alte pressioni o apparecchiature di nebulizzazione, le goccioline contenute nella nebbia possono essere più facilmente trasportate nell’aria aumentando il potenziale effetto di esposizione inalatoria. Molte sostanze liquide sono volatili e l’esposizione ai vapori prodotti può non essere trascurabile.
I fattori che entrano in gioco nella valutazione della esposizione professionale a prodotti fitosanitari sono molteplici e includono, oltre alla natura chimica, fisica e tossicologica delle sostanze attive, anche la frequenza d’uso, la dose di applicazione, l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) e l’ambiente.
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