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Impianti di trattamento aria: contaminazione microbiologica

Scritto il 12 giugno 2013 da admin

rischio biologicoSi possono definire indoor, secondo quanto indicato dalle Linee Guida per la Tutela e la Promozione della Salute in Ambienti Confinati elaborate dalla Commissione Indoor del Ministero della Salute, tutti gli ambienti confinati di vita e di lavoro non industriali.

Ricadono in questa definizione non solo gli ambienti di dimora e di svago (cinema, ristoranti, negozi, strutture sportive, …), ma anche molti ambienti di lavoro (uffici pubblici e privati), strutture comunitarie (ospedali, scuole, uffici, caserme, alberghi, …) e di trasporto (treno, aereo, …).

E’ ormai accertato che, se non correttamente sottoposti a manutenzione, gli impianti di trattamento aria in questi ambienti possono diventare un rischio per la salute degli occupanti.

Nonostante la maggior parte dei microrganismi riscontrabili negli ambienti indoor non rappresenti un rischio per la salute pubblica tuttavia, in alcuni casi, è possibile rilevare la presenza di agenti biologici responsabili di patologie di tipo infettivo, allergico o tossico che possono costituire un pericolo per la salute degli occupanti.

Patologie associate alla permanenza negli edifici (note con il termine Building Related Illness), come la legionellosi, aspergillosi, asma bronchiale, alveolite allergica tutte caratterizzate da un quadro clinico ben definito e per le quali può essere individuato uno specifico agente causale.

La società Magister è in grado di campionare e determinare il livello di inquinamento indoor

Le sorgenti interne di rilascio di microrganismi sono rappresentate, oltre che dagli stessi occupanti (trasmissione di agenti infettivi per via aerea o per contatto), anche dall’acqua (Legionella, P.aeruginosa), dalla polvere (spore, acari, componenti microbici), dai materiali utilizzati per strutture e arredi (legno, tappezzerie, piante) e dagli impianti di trattamento dell’aria.

Diversi studi hanno evidenziato come la possibile contaminazione microbiologica negli ambienti indoor sia spesso imputabile alle scarse condizioni igieniche, al sovraffollamento dei locali, ad errori di progettazione degli impianti di climatizzazione o alla scarsa manutenzione degli stessi.

Questi ultimi e in particolare alcuni loro componenti quali torri evaporative, unità di trattamento aria, vasca raccolta acqua condensa delle batterie, presentano una concomitanza di fattori (acqua, temperatura, umidità ottimali) correlati al loro funzionamento capaci di promuovere lo sviluppo dei microrganismi.

Anche la presenza di batteri e muffe nelle Unità Trattamento dell’Aria (UTA) è un fenomeno diffuso per gli occupanti degli edifici con sistemi di condizionamento centralizzato, all’interno dei quali elevate concentrazioni microbiche possono essere riscontrate sui filtri, su materiale isolante, sulle batterie di raffreddamento.

È stata poi associata la prevalenza di sintomi, ascrivibili alla Sick Building Syndrome, ad alcune caratteristiche degli impianti di climatizzazione dell’aria e numerosi studi hanno dimostrato una chiara associazione tra la presenza di determinate specie fungine e patologie respiratorie di natura infettiva o allergica (riniti allergiche, asma, polmoniti da ipersensibilità).

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