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Rischio chimico nel settore edile

Scritto il 18 febbraio 2014 da admin

edilizia

All’interno dei cantieri edili sono presenti diversi prodotti che sono potenzialmente pericolosi per la salute del lavoratore e l’esposizione al rischio può manifestarsi anche a seguito di specifiche lavorazioni: già nel 2004 l’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (EU-OSHA) aveva evidenziato la relazione tra malattie professionali e rischio chimico in edilizia.

Solventi, adesivi, oli minerali, sostanze bituminose, polveri inalabili e respirabili, fumi di saldatura: nel comparto edile uno dei rischi spesso più sottovalutati è il rischio chimico. Inoltre l’esposizione ad agenti chimici può comportare rischi anche per la sicurezza (incendi, esplosioni, ustioni chimiche, …) e il loro impiego e smaltimento non corretto può risultare dannoso per l’ambiente.

Un modo per ridurre i rischi da esposizione passa attraverso adeguate attività di informazione, formazione e addestramento dei soggetti coinvolti nella gestione del rischio chimico.

Magister è in grado di valutare l’effettivo rischio di esposizione agli agenti chimici presenti sui luoghi di lavoro e anche di misurare la loro concentrazione

+Sono molteplici i prodotti chimici presenti, o che si possono formare durante le attività lavorative, all'interno di un cantiere edile:

  • cementi, calce, stucchi e intonaci
  • vernici, pitture, smalti, solventi e pigmenti
  • svernicianti
  • impermeabilizzanti
  • additivi disarmanti
  • acceleranti e ritardanti
  • colle, resine e similari
  • antiruggine
  • prodotti bituminosi e isolanti a caldo
  • polveri di calce o malte cementizie
  • fumi di saldatura e ossidi metallici
  • gas di combustione

+E le sostanze e le miscele che espongono al rischio chimico possono inoltre essere presenti sotto diverse forme:

  • liquidi (pitture, solventi, vernici, oli disarmanti, impregnanti, ecc.)
  • solidi (impasti cementizi umidi, additivi speciali, bitumi, intonaci, colle, ecc.)
  • polveri (sabbia, cemento, calce, gesso, polveri di legno, polveri inalabili generate da scavi, ecc.)
  • fibre (amianto, lana di vetro, lana di roccia)
  • fumi (fumi di saldatura, posa in opera di materiali bituminosi, catrame, primer, ecc.)
  • nebbie (operazioni di spruzzo, pitture idrosolubili, pitture a solvente, oli disarmanti, ecc.)
  • aeriformi (gas asfissianti in galleria, gas di combustione dei mezzi d’opera, utilizzati in operazioni di ossitaglio, ecc.)

+Si evidenzia, inoltre, che la crescente attenzione verso la cosiddetta edilizia verde può portare all'esposizione a inquinanti emergenti quali:

  • gli isocianati che nel settore delle costruzioni trovano ampio impiego nell’utilizzo di schiume, fibre, elastomeri, materiali isolanti, pitture e vernici
  • le resine epossidiche sempre più utilizzate per la produzione di adesivi, vernici, rivestimenti e strutture polimeriche composite
  • le fibre minerali artificiali (FMA) e fibre artificiali vetrose (FAV), utilizzate come materiali isolanti

E’ chiaro, quindi, che quasi tutte le mansioni coinvolte in edilizia possono comportare esposizione al rischio chimico.


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